Negli ultimi tempi, a causa della Pandemia da Covid-19, l’insegnamento e l’apprendimento a distanza sono state indicati come soluzioni più sicure.
Ad oggi però, cosa ne è rimasto e come il Virtual Learning promette di influenzare il futuro dell’Educazione, anche con il ritorno in presenza?
Favorevoli o contrari poco importa. Ci troviamo davanti a tecnologie sempre più utilizzate, come la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata, in grado di creare nuovi spazi virtuali e rivoluzionare l’insegnamento e lo studio a distanza. Da qui, la domanda sorge spontanea: come sarà la Scuola del futuro? Oltre a riportare un ambiente fisico, il Virtual Learning ti permette di vivere esperienze immersive, come ad esempio un modo tutto nuovo di assistere e provare simulazioni legate alle materie scolastiche.
Volendo spezzare una lancia a favore del “ritorno alla normalità” dopo quasi tre anni di distanze sociali, cominciamo ad analizzare il Virtual Learning secondo quelli che vengono indicati come lati negativi.
Innanzitutto, a prescindere dall’eta degli studenti, il mondo accademico è sinonimo di stress. Lo stress, infatti, influisce sulla performance complessiva dello studente andando ad impattare, in alcuni casi, la salute fisica e mentale. Le distanze obbligate dalla Pandemia in ambito scolastico hanno, per moltissime persone, accentuato questa problematica, con conseguenze rilevanti sui percorsi scolastici degli alunni. Non solo, con l’avvento della didattica a distanza le disparità tra le famiglie si sono fatte più marcate: in molte case la connessione ad internet è tutt’altro che scontata, così come la presenza di un computer o di un tablet da cui seguire le lezioni. Sono state fatte numerose ricerche sul legame tra didattica a distanza e peggioramento della salute mentale degli alunni. Il risultato, in molti casi, è stato che più del 50% degli studenti mostrava un rischio moderato o acuto di Disturbi d’Ansia. Indicando, inoltre, che per gli alunni più piccoli il rischio aumentava. Le distrazioni sono un altro elemento importante quando si valutano gli effetti negativi del Virtual Learning. L’ambiente circostante gioca un ruolo fondamentale nell’attenzione dello studente. Inoltre, in molti casi, viene segnalata una mancanza di struttura nell’insegnamento a distanza. Da un giorno all’altro, migliaia e migliaia di insegnanti si sono trovati per la prima volta ad affrontare una nuova modalità di insegnamento, con tutte le limitazioni indicate sopra. Provare ad adattare un metodo consolidato ad una nuova realtà che modifica l’interazione e la ricezione di feedback risulterebbe difficile a molti.
Gli aspetti negativi, specie se si guarda al benessere psico-fisico degli studenti, sono estremamente rilevanti. Tuttavia, sarebbe poco saggio abbandonare l’idea di un Virtual Learning funzionale e ricco di potenzialità. Le opportunità sono numerose, le occasioni di apprendimento fuori dagli schemi fanno da pilastri a questo fenomeno. Quello che si può fare, soprattutto per Aziende che come noi lavorano nel settore Tech, tra l’altro lavorando molto spesso anche con diverse Scuole - In Appius, ad esempio, abbiamo sviluppato un gestionale, Appius Academy, appositamente per Scuole ed Accademie, volendo offrire una soluzione software che guardasse alle esigenze di organizzazione dei corsi sia in presenza che online e che, nel complesso, tenga conto della digitalizzazione e del rapporto con la tecnologia di alunni ed insegnanti - è esaminare i vantaggi e gli svantaggi per offrire tutti i tool necessari per affiancare tecnologicamente il cambiamento. Così da garantire il benessere degli studenti e degli insegnanti, guardando sempre al futuro e all’innovazione.
Con le lezioni online, specialmente per chi lavora, si ha maggiore flessibilità. Permette un risparmio di tempo - elemento non affatto scontato se si pensa che la maggior parte dei ragazzi, dopo scuola, è iscritto a società sportive o, giustamente e fortunatamente, ha il tempo di dedicarsi a nuovi hobby e riposare - ed abbattere i costi di trasporto, oltre che sollevare genitori e famigliari dai problemi relativi al bilanciamento tra orari lavorativi personali e orari di chiusura e apertura delle scuole. Inoltre, grazie agli strumenti del Virtual Learning, l’apprendimento viene spostato su un piano estremamente immersivo, ottenendo risultati che con il metodo tradizionale non si avranno quasi mai. I tool permettono agli studenti di entrare letteralmente dentro a quello che stanno studiando, rendendo dinamico e molto più interessante lo studio.
La Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata sono sicuramente alcuni degli strumenti che più si legano al Virtual Learning pensato per la Scuola del futuro. Entrambe le tecnologie nascono per il mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento, ma trovano oggi largo spazio in ambiti come l’Education. Per quanto riguarda la Realtà Aumentata i tool più comuni passano dai comuni smartphone ad apparecchi sofisticati come gli Smart Glasses o bracciali Hi-Tech per il controllo da remoto di apparecchiature robotiche e elettroniche. La Realtà Aumentata va, quindi, ad impattare il campo visivo dell’utente, spesso in una zona ben precisa e limitata - davanti ai propri occhi - tramite immagini e completando il tutto con informazioni aggiuntive su smartphone o tablet. Per funzionare la Realtà Aumentata sfrutta app specifiche e dispositivi digitali (Smart Glasses, smartphone, ecc.). Se si guarda alle apparecchiature più sofisticate, come gli HoloLens di Microsoft - con visiera semi-trasparente ti permette di vedere l'ambiente circostante dove vengono proiettatI gli ologrammi - è facile intuire come il contesto scolastico possa diventare, in poco tempo, maggiormente dinamico e affascinante per gli studenti. Non solo per le esperienze di apprendimento uniche, ma anche per l’avvicinamento dei più piccoli alle nuove tecnologie. Molte di queste, tra l’altro, potrebbero essere già utilizzate dagli stessi per i videogames - esempio lampante le app di Augmented Reality in grado di interfacciarsi con l’ambiente circostante ed aggiungervi informazioni - di conseguenza, perché non implementarle anche a scuola?
La Realtà Virtuale o Virtual Reality, invece, necessità di strumenti in grado di “eliminare” il contatto con ciò che ci circonda: il campo visivo muta facendoti immergere completamente in una nuova realtà. Per la VR troviamo dispositivi come l’Oculus Rift e HTC Vive. Imparare in una realtà distaccata da quella reale sembra quasi fantascienza, invece è realtà.
Guardando all’attualità, il mondo Education - dove si registra un utilizzo maggiore di Realtà Aumentata da dispositivi mobili - sembra essere un settore perfetto per lo sviluppo di queste tecnologie. Colossi come Google hanno già iniziato ad associare esperienze di Realtà Aumentata e Realtà Virtuale alla propria offerta formativa. Quanto sarebbe interessante poter ricostruire scenari, come quelli storici, tramite VR? Quanto potrebbe essere formativo, grazie alla Realtà Aumentata, fornire maggiori informazioni su un determinato oggetto o luogo?
All’inizio del testo si è fatto riferimento a come, per molti ragazzi, le apparecchiature tecnologiche in casa sono tutt’altro che scontate. Si riuscirà ad offrire nuovi strumenti di apprendimento virtuali, garantendo però un sostegno agli alunni che, al di fuori della scuola, riscontrano problematiche nell’ottenimento di dispositivi e connessioni? Le nostre scuole sono pronte a fornire formazione agli insegnanti su Realtà Virtuale e Aumentata? Il Virtual Learning ha lo scopo di facilitare l’apprendimento di concetti tramite esperienze nuove, dinamiche e ad alto valore immersivo. Lo “sforzo” di accompagnare il Virtual Learning, sempre di più, all’interno delle scuole sembra essere più che giustificato dal grande potenziale e dalle opportunità che offre agli studenti.
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